Gli Equiseti (phylum Equisetophyta o Sphenophyta) sono piante crittogame vascolari in cui la particolarità è data dalla comparsa della suddivisione del fusto in nodi e internodi. I generi viventi della divisione sono erbacei, ma in passato erano rappresentati da piante arboree, le Calamitales, che raggiunsero la massima diffusione nel Carbonifero.
Fusti
Vi sono tre tipi di fusto per ogni pianta:
- fusto sotterraneo (rizoma) che porta radici avventizie ed è perenne
- fusto aereo vegetativo, che porta foglie e rametti ai nodi
- fusto aereo fertile, privo di ramificazioni, ma con foglioline e uno strobilo terminale (ed è solitamente più corto del vegetativo sterile)
Un'altra particolarità è che l'epidermide dei fusti aerei è fortemente silicizzata, e questi sono percorsi da caratteristiche coste longitudinali (vedi fotografie sottostanti).
Ai nodi, verticilli di foglioline inguainano il fusto1 (vedi immagini), e i rametti che nascono dagli stessi nodi quindi forano le basi fogliari.
A maturità i tratti internodali sono cavi, mentre ai nodi è presente una sifonostele.
Nodo con rametti verticillati. Notare le coste longitudinali del fusto. | Strobilo terminale di un fusto fertile. |
Riproduzione
Gli equiseti sono isosporei, ma le spore possono differenziarsi a causa di fattori ambientali (eterosporia funzionale) e quindi si possono avere gametofiti eterotallici2. I gametofiti sono piccoli come una capocchia di spillo ma indipendenti, verdi, laminari, dotati di rizoidi inferiormente e di anteridi e/o archegoni superiormente.
Le spore presentano un meccanismo di deiscenza regolato da elateri sensibili all'umidità.
Gli sporoteci sono portati da rametti sporangiofori caratteristici, raggruppati in uno strobilo terminale.